L'obiettivo è chiaro da tempo: dare la massima visibilità ai cittadini italiani, su come vengono spese le loro tasse e costantemente monitorare gli investimenti che ogni ente pubblico sostiene, per debellare l'illegalità e, soprattutto, la corruzione.
Per raggiungere questo obiettivo il Governo sta approntando tutta una serie di passaggi e sviluppi che possano contribuire alla creazione di un sistema trasparente e partecipativo. Uno di questi è il nuovo portale soldipubblici.gov.it che permette a tutti di conoscere le spese di un preciso Ente Pubblico, con il dettaglio sulla spesa mensile corrente, quella annuale e su altri fattori dipendenti alla spesa della PA. Il sito, realizzato in collaborazione con la Banca d'Italia e la Ragioneria di Stato, al momento è solo una versione beta, ma sarà a pieno regime nel 2015.
Il Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, Marianna Madia, intervistata da Repubblica, ha sottolineato come il lavoro fatto fin'ora continuerà soprattutto nel 2015, portando avanti dei miglioramenti significativi per seguire l'esempio europeo sul controllo di entrate e uscite del denaro pubblico. A questo punto entra in gioco la fatturazione elettronica, che dal 31 marzo diventa obbligatoria anche per gli enti locali, diventando così uno degli elementi fondamentali per la digitalizzazione del paese, poiché impedisce di aumentare i debiti della PA senza che siano controllati e permette che tutti i cittadini abbiano come riferimento una sola Amministrazione con regole uniche, e non mille, ognuna con regole a sè stanti. Questo discorso vale anche per gli altri progetti che stanno prendendo forma e vedranno la luce nel prossimo biennio, come Italia Login, un portale che darà ai cittadini tutta una serie di informazioni e servizi da usufruirne sui pc o sugli smartphone, come le assenze dei figli a scuola, il pagamento di multe o i referti medici. Il Ministro Madia stima di arrivare a 3 milioni di iscritti entro settembre 2015 e a 10 milioni entro la fine del 2017. Nel 2016 invece, partiranno altri servizi previsti nell'Agenda Digitale: dichiarazioni fiscali precompilate e già comprendenti le spese mediche, marca da bollo online, e molte altre possibilità che consentiranno di non dover fare più interminabili code.
Nell'intervista è anche citata la diffusione della banda larga e ultra-larga, tema che viene discusso ormai da anni dal settore ICT italiano, e che ancora ci vede indietro rispetto a molti altri paesi, anche extra-UE, ma che per poter usufruire di un paese digitale, diventa di capitale importanza.