Sono ormai anni che la fatturazione elettronica è un argomento che salta fuori nell'ambito della riscossione crediti e da giugno è sempre più sotto i riflettori grazie all'obbligo di legge, ma i commercialisti vedono questo passaggio come un ulteriore complicazione, anziché un beneficio nella gestione dei documenti dei loro clienti, e credono che gli unici vantaggi siano per la Pubblica Amministrazione. In questo modo, però, sottovalutano ampiamente il potenziale economico nel non offrife questo servizio ai loro clienti, per tutta una serie di ragioni che Zanini spiega nel suo articolo, e che noi riportiamo qua in breve.
I vantaggi della fatturazione elettronica per i commercialisti sono quelli di poter evitare la perdita di tempo nell'inserire i dati corretti; grazie al file strutturato che dev'essere composto come da normativa, non ci sarà possibilità di errore e quindi si ridurranno anche i costi di tale gestione. In più l'archiviazione digitale rende decisamente più semplici le operazioni di ricerca delle fatture elettroniche, risparmiando tempo e spazio rispetto alle fatture cartacee.
Consideriamo poi quale servizio dà effettivamente quello della fattura elettronica verso la PA alle piccole e medie imprese e ai liberi professionisti, e cioè la certezza del credito e l'accesso alla relativa piattaforma presso alcuni istituti di credito. Esistono, infatti, banche che valutano già la fattura elettronica ricevuta correttamente dalla PA come una certezza sulla quale possono elargire liquidità. Se vogliamo poi guardare all'ottimizzazione dell'invio e alla trasmissione della fattura elettronica, emergono ulteriori risparmi per la trasmissione, e la certezza di data della ricezione da parte della Pubblica Amministrazione.
Inoltre, la creazione e l'invio di file in formato XML-PA è ormai semplice e non richiede particolari competenze tecnologiche, grazie anche al supporto che molte aziende danno a Fornitori della PA e ai relativi intermediari, con servizi online o l'elaborazione economica di file non strutturati.
Tutti questi elementi concorrono all'evoluzione tecnologica e professionale dei commercialisti, che sono attori importanti nella digitalizzazione del Paese, e che possono portare l'Italia a standard internazionali di gestione elettronica di documenti. Zanini conclude il suo intervento dicendo che "È necessario che la nostra categoria ripensi in modo costruttivo al rapporto che abbiamo con l’informatica: è vero che i Commercialisti “usano” la tecnologia per svolgere le tradizionali attività professionali, ma è anche vero che la stessa attività professionale svolta dal Commercialista può “generare” stimoli all’innovazione digitale nelle imprese."