Rispettare i corretti termini per l’emissione di Fatture Elettroniche è un fattore essenziale per evitare di incorrere in spiacevoli sanzioni. Fortunatamente la nuova legislazione ha previsto un (saggio) periodo di rodaggio, in cui eventuali errori non verranno puniti (periodo che scadrà il prossimo 30 giugno 2019). Considerando dunque un cuscinetto di tempo necessario per adattarsi al nuovo sistema, non verranno applicate multe a coloro che invieranno fatture in ritardo o con omissioni di diverso tipo.

Per essere precisi le sanzioni non vengono inflitte quando la fattura viene emessa entro il termine di effettuazione della liquidazione periodica dell’imposta, ovvero si applicano con riduzione dell’80% con la condizione che la fattura sia emessa entro il termine di effettuazione della liquidazione dell’imposta del periodo successivo (la scadenza è estesa al 30 settembre 2019 per tutti i contribuenti che effettuano la liquidazione periodica IVA con scadenza mensile).

Mancata emissione o ricezione della fattura elettronica

La legge (D.Lgs. 471/1997) contempla una sanzione che va dal 90% fino al 180% dell’IVA relativa all’imponibile. Non è esente da colpe anche chi non riceve la fattura senza agire: il potenziale cessionario deve infatti attivarsi con l’emissione di una autofattura da inviare tramite SdI contente l’indicazione “Tipo di documento TD20”. Tutto ciò evita a quest’ultimo una multa pari al 100% dell’imposta (con un minimo di 250 euro).

Come rimediare ad errori involontari sulla fattura

Come in tutti i campi, anche quando si tratta di compilare una fattura si possono commettere sbagli. Come è possibile porvi rimedio? Basta semplicemente emettere una nota di credito a storno della fattura per la riammissione della stessa, inserendo una nuova numerazione e (ovviamente) modificando l’errore compiuto in precedenza.

Errori più diffusi nella compilazione delle fatture elettroniche

• Errori che identificano problemi legati al file stesso della fattura (nella dimensione, nel modo in cui è nominato o nelle dimensioni). Ecco i codici identificativi di questa tipologia:
o Codice 00001: nome file non valido
o Codice 00002: nome file duplicato
o Codice 00003: dimensione del file eccessive
o Codice 00102: file non integro o manomesso
o Codice 00200: formato non conforme

• Errori legati alla data di emissione, agli identificativi fiscali o personali. Di seguito i vari codici di riferimento:
o Codice 00400: natura non presente a fronte di aliquota IVA pari a zero
o Codice 00401: natura presente a fronte di aliquota IVA diversa da zero
o Codice 00403: data successiva alla data di ricezione
o Codici 00411, 00413, 00414, 00415: file mancante dei valori di aliquota IVA
o Codice 00417: identificativo IVA oppure Codice Fiscale assenti o non valorizzati
o Codice 00418: data antecedente a un documento già inviato e ad esso collegato

• Errori nel valore o nel calcolo dell’imposta della Fattura Elettronica. Ecco i codici di riferimento:
o Codice 00421: calcolo della imposta avvenuto non seguendo le specifiche tecniche
o Codice 00422, 00423, 00424: uso sbagliato dei simboli per separare i decimali (va utilizzato il simbolo del punto per separarli dall’intero)
o Codice 00425: numero non contenente caratteri numerici

Consigliamo di tenere sempre questo vademecum sotto ai vostri occhi, per la compilazione di ogni Fattura Elettronica così da limitare al minimo gli errori ma anche per apportare le opportune modifiche al momento del bisogno!