Appare ormai sicura l'introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria tra privati. Dopo un primo passaggio alla Camera la bozza di legge è giunta in Senato dove sono state introdotte numerose novità di rilievo che vertono principalmente sulla trasmissione dei dati delle fatture emesse e ricevute ( quello che veniva definito Spesometro).

 Vediamo insieme le interessanti novità introdotte in Senato. Previsto per l'anno 2018 l'invio semestrale dell' ex Spesometro solmente nel caso in cui venga espressamente esercitata l'opzione che rimane trimestrale in tutti gli altri casi. Non previsto l'invio unico annuale come richiesto a gran voce da un nutrito gruppo di professionisti.

Modifiche importanti  per quanto riguarda i dati da inviare che si limiteranno a: Partite Iva della controparte nell'operazione o codice fiscale per chi non svolge attività di impresa o professionale, data della fattura con suo numero, base imponibile Iva,aliquota, imposta e tipologia operazione qualora non indicata nella fattura.  

Risulta possibile ora la trasmissione dei dati del documento riepilogativo incluse le fatture al di sotto dei 300 Euro evitando in questo modo l'annotazione di ogni singola fattura.

Quali saranno i dati da trasmettere quindi? La partita Iva del cedente o del prestatore per il documento riepilogativo delle fatture attive, i medesimi dati per le fatture passive, la data ed il numero del documento  riepilogativo, l'ammontare imponibile complessivo e l'ammontare dell'imposta complessiva differenziati secondo l'aliquota applicata. La seguente disposizione si è resa necessaria per provvedere ad una lacuna legislativa che ora elimina ogni tipo di ostacolo alla trasmissione del documento sopracitato.

Previsto per le pubbliche Amministrazioni l'esonero dall'obbligo di invio dei dati delle fatture emesse nei confronti del consumatore finale, Medesima sorte per quanto riguarda gli agricoltori in regime agevolato (con volumi di affari sotto ai 7000 Euro constituito per 2/3 dalla cessione di prodotti agricoli).

Passiamo ora ad analizzare i chiarimenti inseriti in materia di sanzioni. Il regime sanzionatorio è di tipo amministrativo e va da 250 a 2000 Euro per la mancata comunicazione prescritta dalla legge tributaria e sanzione di 2 Euro a fattura entro il limite massimo di 1000 Euro per ciascuno trimestre per omessa o errata trasmissione dei dati fattura emesse o ricevute. 

Numerose riduzioni sanzionatorie sono previste poi, in caso di comunicazione tempestiva

Concordi gli addetti ai lavori nel ritenere che anche in fase di riesame non saranno compiuti grossi stravolgimenti rispetto agli attuali.

Grosse perplessita sorgono infine nel non vedere l'obbligo di fatturazione elettronica esteso alle grandi società.