L’obbligo di fatturazione elettronica non è più una questione riservata ai confini italici: a partire dal prossimo 18 aprile 2020, infatti, l’innovativa procedura riguarderà le pubbliche amministrazioni di tutti gli stati membri dell’Unione.

Una accurata analisi dello status della fatturazione europea all’interno dei paesi dell’area Euro mostra una situazione piuttosto variegata: su 33 paesi presi in considerazione, sono ancora 13 quelli che non hanno ancora un regolamento ben definito per l’adozione definitiva dell’obbligo.

La Direttiva 2014/55/UE “Fatturazione elettronica negli appalti pubblici” ha svolto un ruolo cruciale nell’assicurare un grado perfetto di interoperabilità tra fatture di stati diversi con lo scopo di automatizzare l’elaborazione dei dati contenuti nella fattura.

Non esiste invece, alla data di oggi, alcun obbligo di Fatturazione elettronica, all’interno dell’Unione Europea, relativo ai soggetti privati, che però sono abilitati ad utilizzare tale formato con tutte le Pubbliche amministrazioni estere e italiane grazie all’interoperabilità con il Sistema di Interscambio (SdI).

L’architettura standard che verrà messa in pratica in Europa andrà a cogliere i benefici dell’utilizzo del formato europeo e dell’XML UBL e verrà fornita dall’associazione OpenPeppol (Paneuropean public procurement online) promossa in Italia da AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), in qualità di Authority Peppol nazionale.

A livello nazionale le specifiche Peppol sono state prese come riferimento per il progetto di Ordine Elettronico tramite Nodo Smistamento Ordini (NSO) delle amministrazioni pubbliche, in partenza il prossimo 01 ottobre.

Colla