Proponiamo di seguito l'analisi di Daniele Marazzi e Paolo Catti, consulenti per  Partners4Innovation, sui falsi miti che circolano in materia di fatturazione elettronica tra privati.

 

La pubblicazione del Decreto Legislativo n.127 dello scorso 5 agosto 2015 ha innescato un fermento e un’attesa considerevoli sul fronte della Fatturazione Elettronica fra imprese. Il Legislatore ha dato chiari segnali di voler proseguire nel percorso di stimolo verso la Digitalizzazione intrapreso con l’entrata in vigore dell’obbligo di Fatturazione Elettronica verso la PA, pienamente operativo dallo scorso 31 marzo 2015.

Fermento e attesa che accomunano, da un lato, il vasto e variegato mondo dei cosiddetti contribuenti - “curioso” di capire quali incentivi possa offrire l’adesione volontaria al regime di Fatturazione Elettronica e di trasmissione telematica dei dati all’Agenzia delle Entrate - e dall’altro il più circoscritto ecosistema dei fornitori di servizi e soluzioni di Fatturazione Elettronica e di Conservazione Digitale (che pure raccoglie, malcontati, oltre 200 attori).

In fortissima analogia con quanto accaduto in occasione dell’entrata in vigore dell’obbligo di Fatturazione Elettronica verso la PA, anche oggi siamo di fronte al susseguirsi di timori, strumentalizzazioni e clamorose “sparate”. In questo contesto - occupandoci del tema da diversi anni e avendo avuto occasione di confronto continuativo con imprese, Pubbliche Amministrazioni, provider di servizi e soluzioni nonché con tutte le Istituzioni titolate in materia - sentiamo l’esigenza di fare alcune puntualizzazioni sul fenomeno. Per farlo, con l’obiettivo di prediligere chiarezza e sintesi, abbiamo scelto di portare l’attenzione, in particolare, su due Miti e altrettanti Fatti.

L'articolo completo è disponibile all'indirizzo http://www.digital4.biz/finance/invoice-document/falsi-miti-e-reali-evidenze-della-fatturazione-elettronica-b2b_43672157344.htm