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Informazioni su Campi e Codici della FatturaPA

Cosa è necessario ricordare

Cosa è il Codice Univoco Ufficio? Il Codice Identificativo Univoco rappresenta l'indirizzo di destinazione del Cliente PA, per via esclusiva alla ricezione delle fatture elettroniche. Tale codice è alfanumerico ed è composto da 6 caratteri per quanto riguarda la PA (es. ENAC:UFCGFV). Cliccando sull'immagine sottostante è possibile accedere direttamente al sito ufficiale e cercare il Codice dell'Ente.
Link a Indice PA
Codice Fiscale e Partita Iva di una PA sono sempre uguali? E se non hanno Partita IVA? Nelle regole tecniche della Fatturazione Elettronica i dati obbligatori per identificare un cliente destinatario della PA sono:
  • Denominazione
  • Indirizzo completo
  • Codice Univoco Ufficio
  • Codice Fiscale

La Partita IVA NON è un campo obbligatorio. In particolare nella PA i due codici spesso NON coincidono e se si forza la P.IVA a essere uguale al Codice Fiscale senza aver controllato si incorre in un errore che porta al rigetto della Fattura da parte del Sistema di Interscambio (SdI). L'associazione è quindi sempre Codice Univoco Ufficio (IPA) e Codice Fiscale. Se non si è certi della P. IVA è meglio ometterla.
Come posso ricercare per Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA) che devo mettere in fattura? È stato appositamente creato un portale web accessibile a tutti, costantemente aggiornato, dove si possono effettuare ricerche generiche e ricerche avanzate. La ricerca generica è una ricerca testuale, mentre la ricerca avanzata prevede diverse modalità per la ricerca delle informazioni all'interno dell'Indice:
  • La ricerca alfabetica, selezionando la lettera dell'alfabeto con cui inizia il nome dell'Ente cercato e, quindi, individuandolo nell'elenco risultante.
  • La ricerca per categoria, selezionando la tipologia dell'Ente cercato e, quindi, individuandolo nell'elenco risultante. La ricerca consente anche di inserire una parola chiave per individuare più facilmente l'Ente.
  • La ricerca per area geografica, attraverso la quale è possibile anche impostare ulteriori criteri di ricerca avanzati che consentono una maggiore precisione della ricerca.
  • La ricerca per servizio consente, inserendo una chiave di ricerca per il servizio desiderato, di individuare gli enti pubblici o gli uffici che offrono quel servizio.
  • La ricerca per codice fiscale, consente di trovare un Ente attraverso l'inserimento del codice fiscale.
  • La ricerca per servizio,, attraverso la quale è possibile ricercare un servizio anche attraverso la localizzazione geografica.
  • La ricerca per Codice Ufficio, attraverso il suo codice ufficio.
  • La ricerca per PEC CEC-PAC, attraverso l'inserimento di un indirizzo PEC o CEC-PAC.
  • La ricerca avanzata, si trova sul menu presente in tutte le pagine del portale IPA (primo menu da sinistra).

  • Cliccami per vedere le specifiche operative per l’identificazione degli uffici destinatari della fattura elettronica.
IPA
Cosa accade quando la PA Cliente non ha comunicato/indicato ai propri fornitori il proprio codice IPA? La legge affida alla PA Cliente il compito di comunicare al fornitore (cedente/prestatore) il proprio codice IPA dell’ufficio di destinazione. Può accadere che la PA non provveda a inviare tale comunicazione, in questo caso il fornitore è tenuto a cercare e inserire il corretto codice IPA in tutte le fatture che invia alla PA. Si possono quindi verificare 3 situazioni particolari:
  • La PA Cliente ha definito codici IPA per ogni ufficio di destinazione. Si tratta solo di identificarlo tramite il sito www.indicepa.gov.it.
  • La PA Cliente non ha comunicato/definito alcun codice IPA il fornitore inserisce 999999 nel campo codice IPA.
  • La PA Cliente non ha associato codici IPA univoci a tutti gli uffici corrispondenti alle destinazioni delle fatture ma è stato definito un solo "Ufficio centrale" che ricopre il ruolo di "Uff-eFatturaPA". In questo caso il codice IPA da indicare in fattura è quello di questo ultimo ufficio.

Quando il Sistema di Interscambio riceve una fattura PA valida, viene tentato il recapito all’indirizzo IPA indicato. Il primo caso, con codici IPA definiti, l’ufficio di destinazione riceve la fattura regolarmente. Nei casi codice non comunicato/definito e non associato, o più in generale in caso di problemi di recapito, Il Sistema di Interscambio emette entro 10 giorni una “Attestazione di avvenuta trasmissione della fattura con impossibilità di recapito” nel caso in cui si verifichi uno dei seguenti eventi:
  • È presente il codice destinatario valorizzato a “999999” ed è verificata l’impossibilità di identificare univocamente un ufficio di fatturazione elettronica con il codice o identificativo fiscale della PA Cliente presente nella fattura inviata;
  • Mancata disponibilità tecnica di comunicazione con il destinatario.

In questi casi per il fornitore la fattura è da intendersi regolarmente emessa: Essendo però impossibile recapitarla attraverso il Sistema di Interscambio, è necessario che il fornitore la invii per altri canali, es. PEC, direttamente all’ufficio della PA Cliente. In nessun caso può inviare la stessa fattura al Sistema di Interscambio perché si tratterebbe di fattura duplicata, e quindi rigettata. Essendo inoltre queste notifiche “definitive”, la fattura insieme alle sue notifiche può essere inviata in conservazione.

È sempre obbligatorio che le fatture elettroniche verso la PA riportino CUP e CIG nel caso di appalti pubblici? Come previsto dal DL 66/2014 viene prevista tale obbligatorietà, pena il divieto di procedere al pagamento della fattura da parte della PA ricevente. Il Decreto Legge prevede che:
  • Il CIG (Codice Identificativo di Gara) debba essere riportato tranne i casi di esclusione dall’obbligo di tracciabilità di cui alla legge 13 agosto 2010, n. 136. Questo Codice è alfanumerico ed ha una lunghezza di 10 caratteri.
  • Il CUP (Codice Unico di Progetto) debba essere riportato in caso di fatture relative a opere pubbliche, interventi di manutenzione straordinaria, interventi finanziati da contributi comunitari, o interventi eseguiti ai sensi dell’articolo 11 della legge 3/2003. In particolare l’art.11 della legge 3/2003 disciplina il “Codice unico di progetto degli investimenti pubblici”, che, per ogni nuovo progetto di investimento pubblico le PA competenti, o i soggetti aggiudicatori, richiedono in via telematica secondo una specifica procedura definita dal CIPE. Questo Codice è alfanumerico ed ha una lunghezza di 15 caratteri.

Le regole tecniche della FatturaPA prevedono che i codici CIG e CUP siano obbligatoriamente associati, quando presenti, a un documento di riferimento (es. un Contratto o un Ordine), caratterizzato da un numero di riferimento. Qualora questo non sia presente nel documento fiscale, occorrenza molto frequente, verrà creato in automatico un riferimento contratto con numero 1, 2, ecc quanti sono i codici presenti nel documento. Si consiglia comunque di indicare sempre il documento a cui fanno riferimento CIG e CUP. La data di tale riferimento non è più obbligatoria anche se gradita.

Rifiuto Fattura da parte della PA Cliente, quali le possibili motivazioniLe motivazioni per cui una Pubblica Amministrazione può procedere al rifiuto di una fattura sono le seguenti:
  • Fattura emessa da parte del Fornitore per un'operazione non svolta nei confronti della Pubblica Amministrazione.
  • Omessa o Errata indicazione del Codice identificativo di Gara (CIG) o del Codice unico di Progetto (CUP).
  • All'interno della fattura non vengono riportati i riferimenti relativi alla tipologia di dispositivo medico oggetto dell'operazione in atto e/o relativo numero di registrazione attribuito allo stesso e riportato all'interno della Banca Dati del Ministero della Salute.
  • Mancanza all'interno del documento trasmesso dei riferimenti necessari per la vendita di prodotti farmaceutici quali codice di Autorizzazione all'Immissione in Commercio (AIC) e del corrispondente quantitativo. Per ogni prodotto devono quindi essere riportati:
    • Tipologia del codice, in questo preciso caso Aicfarmaco;
    • Codice AIC;
    • Unità di misura;
    • Quantità;
  • Omessa o errata indicazione del numero e data della determinazione dirigenziale d'impegno di spesa per le fatture emesse nei confronti delle Regioni e degli enti locali.
Come posso convertire le fatture in formato XMLPA in PDF in un formato leggibile e sintetico? Digithera ha messo a disposizione degli utenti del web gratuitamente un convertitore da XMLPA a PDF o HTML che trasforma la fattura in un documento simil fattura, estraendo anche gli allegati, senza dover ricorrere al lunghissimo foglio di stile di Sogei. Il servizio è raggiungibile da converter.digithera.it