Dopo quasi un anno dall’entrata in vigore dell’obbligo che coinvolge oltre 20.000 Pubbliche Amministrazioni (cui corrispondono oltre 50.000 uffici) e più di 580.000 fornitori, il sistema di fatturazione elettronica comincia a registrare i primi risultati.

Sono quasi 20 milioni le Fatture Elettroniche veicolate attraverso il Sistema di Interscambio, di cui 2,7 milioni solo nell’ultimo mese: con i suoi servizi innovativi, Digithera ha conquistato la fiducia di numerosi clienti, contribuendo a gestire un volume pari al 1.5% del totale delle fatture inviate nel solo ottobre al Sistema di Interscambio.


Possiamo quindi parlare di Fatturazione Elettronica come un primo, concreto, passo verso la digitalizzazione del Paese: è stato compiuto correttamente, ma non è stato ultimato
Le proposte avanzate dalla stessa Agenzia delle Entrate sembrano incoraggiare la prosecuzione del percorso. La redazione di linee guida che definiscano in modo puntuale e senza ambiguità le informazioni che possono essere inserite in uno specifico campo del Tracciato FatturaPA permetterà di evitare che le richieste avanzate dalle Pubbliche Amministrazioni – che, nella maggior parte dei casi in buona fede, vogliono sfruttare le opportunità offerte dalla Fatturazione Elettronica per rivedere e automatizzare quanto più possibile i propri processi interni – si trasformino in una moltitudine di “personalizzazioni” che tocca poi ai fornitori affrontare.


Per conseguire i benefici auspicati, le PA non possono limitarsi a “fare”, ma devono “fare bene” fatturazione elettronica. Dotandosi di quanto occorre per integrare le fatture nei rispettivi sistemi, possono evitare la digitazione a sistema e la gestione cartacea delle approvazioni al pagamento. La chiave di volta è la gestione completamente digitale delle fatture elettroniche, nelle fasi di ricezione e di archiviazione ma anche nella fase di registrazione e di approvazione al pagamento. Si può fare: è infatti questo il percorso intrapreso negli ultimi mesi da alcune PA che hanno affrontato l’obbligo normativo come una concreta opportunità per rivedere, in chiave digitale, i propri processi.

Fonte: www.agendadigitale.eu