A oltre 3 mesi dall’introduzione dell’obbligo di emissione di ordini elettronici, siamo finalmente in grado di analizzare i primi dati di questa nuova rivoluzione digitale per la pubblica amministrazione. I dati rilevati dalla Ragioneria Generale dello Stato, che potete vedere nell’immagine, risultano decisamente incoraggianti. Dall’introduzione di NSO sono infatti transitati oltre un milione di ordini di acquisto provenienti dal SSN.

Soffermiamoci subito sui dati di febbraio e marzo, il calo di aprile lo analizzeremo più avanti nell’articolo. Come possiamo vedere dalla tabella è stata registrata un importante crescita, di oltre il 19% tra il mese di febbraio e marzo 2020, mesi caratterizzati da un elevato numero di documenti scartati (quasi il 10% nel mese di febbraio) percentuale che è scesa al 2% nei rilevamenti di aprile.

Per quanto riguarda i documenti scartati, è necessario fare una piccola ma doverosa precisazione. All’interno della tabella, i documenti conteggiati come scartati si riferiscono esclusivamente a quei documenti che, in fase di verifica, hanno presentato errori formali, da conteggio vengono quindi esclusi i documenti modificati o revocati, in quanto formalmente corretti anche se caratterizzati da errori di contenuto.

Possiamo anche notare che esiste una distribuzione abbastanza omogenea tra i destinatari degli ordini, con i destinatari NSO che ricevono il 43,9% degli ordini con il 97,91% di documenti correttamente consegnati per quanto riguarda il mese di febbraio. Mentre i destinatari PEPPOL rappresentano il 56,1% degli ordini totali transitati, di cui solamente l’88,35% correttamente consegnati a febbraio. Nei mesi successivi cambiano sensibilmente i volumi transitati, con il mese di marzo che registra un incremento di oltre 90.000 ordini pari ad un +24,3% rispetto al mese precedente, mentre per il mese di aprile è stata rilevata una drastica riduzione di ordini emessi. Per quanto riguarda invece il tasso di consegna, i rilevamenti mostrano dati incoraggianti, ad aprile è stato possibile registrare in entrambi gli scenari di trasmissione oltre il 99% di documenti correttamente consegnati, a dimostrazione che era necessario un breve periodo di assestamento.

Per quanto riguarda il drastico calo di volumi, registrato nel mese di aprile, è probabilmente riconducibile all’attuale situazione sanitaria nazionale, che ha comportato la sospensione temporanea delle attività “non essenziali” del SSN con conseguente riduzione degli ordini di approvvigionamento. Segnaliamo inoltre che gli ordini effettuati dalla protezione civile non transitano dal Nodo Smistamento Ordini e quindi non concorrono al rilevamento effettuato e redatto dalla Ragioneria dello Stato.

Gli ultimi dati che possiamo analizzare in tabella sono relativi agli scenari di validazione, ovvero quegli ordini che sono stati validati da NSO ma trasmessi su rete PEPPOL, che rappresentano meno del 10% dei documenti totali transitati. Questo tipo di procedura è tipica degli ordini effettuati dal SSN dell’Emilia-Romagna, dove l’ordinamento elettronico era presente già prima dell’obbligo del 1° febbraio 2020.

Segnaliamo inoltre che, dallo studio condotto da Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, è emerso come la quasi totalità dei documenti transitati (dal 92% al 95%), in questo primo periodo, sia riconducibile a Ordini Semplici, che quindi non prevede nessun tipo di risposta da parte del ricevente (fornitore) trattandosi di ordini a “senso unico”. I restanti documenti transitati sono suddivisi in:

  • Modifiche dell’ordine precedentemente inviato, in percentuale inferiore al 4,5%
  • Revoche dell’ordine emesso, percentuale inferiore al 1,2%
  • Ordini Preconcordati, inferiore all’1%

Del resto, in questa fase, le Regioni ed i relativi Enti del SSR non sembrano intenzionate a spingere per l’ordinazione completa.

In conclusione, possiamo affermare che il bilancio di questi primi tre mesi è più che positivo, con una struttura che è riuscita ad assorbire velocemente i tipici errori che accompagnano l’introduzione di un nuovo sistema, anche se non viene ancora sfruttato il grande potenziale di NSO, come dimostrano le tipologie di ordini transitate in questo primo periodo.

Un segnale forte, che dimostra nuovamente come le PA siano in grado di avviare processi di digitalizzazione utili allo snellimento della burocrazia che, per natura, queste tipologie di enti si trascinano dietro. Perché anche se NSO rappresenta un piccolo, ulteriore, passo verso la completa dematerializzazione dei processi è comunque un nuovo tassello per la creazione di una burocrazia smart che non preveda la presenza di processi fisici e cartacei. 

 

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