Le indiscrezioni trapelate nel corso delle scorse settimane si sono quindi rivelate fondate, indiscrezioni che indicavano una forte volontà da parte del Governo italiano di estendere di ulteriori 3 anni la durata del meccanismo dello split Payment.

La Commissione UE ha ufficialmente dato il via al processo di approvazione della richiesta, facendo avanzare l’istanza presentata dall’Italia allo step successivo. Spetta ora al Consiglio Europeo esprimere la decisione finale a riguardo, anche se la decisione sembrerebbe ormai presa.

Stando a quanto riportato nel documento ufficiale, che potete trovare in fonte, l’Italia ha avanzato le prime richieste di deroga ad inizio del mese di dicembre 2019 limitando l’applicabilità esclusivamente alle cessioni di beni e servizi a favore delle pubbliche amministrazioni. Come possiamo però osservare all’interno della relazione: “Tuttavia con lettera protocollata dalla Commissione il 27 marzo 2020, l'Italia ha modificato la sua richiesta, chiedendo che l'ambito di applicazione dell'autorizzazione resti identico a quello concesso dalla decisione di esecuzione (UE) 2017/784 del Consiglio, e chiede pertanto di applicare la deroga agli articoli 206 e 226 della direttiva IVA per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate alle pubbliche amministrazioni, alle società controllate dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali e a un elenco di società quotate in borsa. ”

Con la nuova modifica la portata totale dello split payment comprenderebbe quindi circa 2400 imprese, contando circa 40 società quotate in borsa inserite all’interno del meccanismo in quanto: “Secondo le previsioni dell'Italia l'estensione della misura di scissione dei pagamenti a tali società contrasterebbe l'evasione fiscale derivante dal mancato versamento dell'IVA da parte di fornitori dei soggetti interessati, aumentando così il gettito dell'IVA.”

Analizzando la valutazione d’impatto effettuata dalla Commissione Europea, possiamo comprendere meglio il volume di gettito generato dalla scissione dei pagamenti. In base ai dati forniti dall’Italia, ed elaborati da Agenzia delle Entrate, l’effetto totale dell’applicazione della misura ammonterebbe a 4.58 miliardi di Euro/anno.

La Commissione tiene a sottolineare però: “Un altro effetto da tenere in considerazione è che in questo sistema i fornitori non ricevono l'IVA dai propri clienti. Di conseguenza essi dovranno chiedere più spesso un rimborso effettivo dell'IVA, nel caso in cui non riescano a compensare il credito IVA con altre imposte dovute in Italia.”

Ponendo particolare attenzione alle tempistiche dei rimborsi che ammonterebbero a un periodo medio di 67 giorni, a cui vanno aggiunti 7 giorni per il pagamento effettivo al beneficiario del rimborso, per un totale di 74 giorni.

Non si è fatta attendere la risposta di ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) che è in prima linea per impedire la proroga del meccanismo, mezzo comunicato stampa ha espresso il proprio disappunto riguardo la richiesta. “Dati fuorvianti sui tempi del rimborso, nessun ripensamento nonostante i buoni esiti della fatturazione elettronica nel recupero dell’evasione: qui si vuole solo punire le imprese. Prepariamo controrapporto da mandare all’Ue”.

I dati fuorvianti a cui si fa riferimento sono i 74 giorni necessari per la procedura necessaria per richiedere il rimborso IVA, dichiarati all’interno dell’istanza che non terrebbero conto dell’intero iter necessario per la richiesta di rimborsa e che quindi risulterebbero notevolmente superiori.

Non sono inoltre mancate critiche e obiezioni anche da parte del ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli: “Lo split payment è ingiusto perché rappresenta un doppio svantaggio per le imprese” e dalla stessa Commissione Europea che ha evidenziato come l’introduzione dei corrispettivi telematici e della fatturazione elettronica dovrebbero risultare strumenti sufficienti a contrastare l’evasione fiscale che la scissione dei pagamenti si prefigge di ridurre.

Non resta ora che attendere la decisione finale del Consiglio Europeo per scoprire come evolverà la situazione Split Payment.

 

 Aggiornamento del 5 luglio 2020: Proroga Confermata, disponibile il comunicato ufficiale del MEF



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