Lo scontrino elettronico, entrato in vigore in maniera soft dallo sorso 1 Luglio 2019 per quelle realtà con un volume di affari superiore ai 400.000 euro, si pone come una ulteriore misura di combattimento alla evasione fiscale a fianco della fatturazione elettronica, già ampiamente operativa dallo scorso 1 Gennaio 2019.. Questi soggetti saranno infatti obbligati a memorizzare e trasmettere in modalità telematica i dati corrispettivi giornalieri per certificare le proprie operazioni fiscali.

Nuovi appositi registratori telematici saranno necessari per adempiere all’obbligo, ad eccezione di alcuni esoneri previsti per il 2019. Una ulteriore opzione è garantita dalla possibilità di inviare i dati all’Agenzia delle Entrate anche se sprovvisti di registratore telematico, utilizzando o i servizi messi a disposizione su “Fatture e Corrispettivi” o quelli messi a disposizione dalle Software House private.

Ma cosa cambierà nel concreto con lo scontrino elettronico? In pratica, l’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri sostituirà il più tradizionale scontrino cartaceo (e ricevute annesse).

I commercianti e proprietari di attività potranno generare il documento commerciale anche tramite il servizio gratuito che metterà a disposizione l’Agenzia delle Entrate, che dovrà includere i seguenti dati obbligatori:

• Numero progressivo
• Data e ora di emissione
• Nome azienda, ragione sociale, nome e cognome dell’emittente
• Numero della Partita IVA
• Indirizzo dell’esercizio o attività commerciale
• Descrizione dei beni ceduti o dei servizi resi
• Ammontare preciso del corrispettivo complessivo e di quello pagato

I dati delle operazioni effettuate saranno inviati su base giornaliera alla Agenzia delle Entrate, mediante un canale telematico che consentirà al Fisco di avere immediatamente a disposizione i dati delle vendite e, quindi, delle operazioni rilevanti ai fini IVA per i controlli correlati.