Al via le nuove disposizioni in materia di split payment: a partire dal 1° luglio la manovra ha ampliato l'elenco dei fornitori soggetti all'adempimento, che ora include anche i liberi professionisti, e l'elenco dei committenti PA nei confronti dei quali viene emessa fattura. Grazie alla fattura elettronica, tuttavia, gli adempimenti saranno meno onerosi.


Lo split payment non è altro che uno sdoppiamento del pagamento del bene o del servizio e dell’IVA: la Pubblica Amministrazione paga al fornitore il prezzo del bene o del servizio e versa invece l’IVA direttamente all’Erario, in modo che chi incassa la fattura non “dimentichi” di corrispondere successivamente l’imposta allo Stato. Il sistema, il cui scopo è ridurre l’evasione fiscale, è stato introdotto dalla Legge di Stabilità per il 2015 e regolato nei dettagli dal DM 23 gennaio 2015

Fino ad ora è stato applicato solo nei confronti delle imprese, mentre a partire dal 1 luglio 2017 è previsto anche per le fatture emesse dai liberi professionisti, che riceveranno dai clienti (PA) il valore netto dell’IVA e il valore netto delle ritenute d’acconto. Inoltre, dal 1° Luglio la lista degli enti pubblici si è allargata, comprendendo tutte le amministrazioni, gli enti ed i soggetti inclusi nel conto consolidato delle PA pubblicato dall'Istat. Vi rientrano le Casse di previdenza, comprese quelle private e, ad esempio, le aziende ospedaliere. Per verificare se un ente è nel conto consolidato basta consultare l'elenco che ogni anno viene aggiornato e pubblicato dall'Istat.

Va da sé che aziende e, da oggi, anche i liberi professionisti che hanno rapporti con la Pubblica Amministrazione, già obbligati all’utilizzo della fatturazione elettronica, potranno gestire lo split payment in maniera più semplice e limitare eventuali errori di conformità e di compilazione proprio grazie alla fattura elettronica. Tale adempimento è stato infatti introdotto nel gennaio 2016 per le Pubbliche Amministrazioni che erano già soggette alla fatturazione elettronica e oggi, in concomitanza con l'estensione, la procedura più adeguata e rodata sembra è proprio quella dell'invio  e della ricezione delle fatture in formato elettronico XMLPA attraverso il Sistema di Interscambio (SDI).

Senza contare che per ovviare al problema di mancanza di liquidità che le aziende si trovano a fronteggiare proprio a causa del mancato incasso dell’IVA, la manovra ha previsti dei rimborsi IVA ai fornitori da parte della PA.