2,05 Miliardi di e-Fatture, questo il numero di documenti fiscali transitati attraverso il sistema di Interscambio nel solo 2019, stando a quanto emerso dai dati forniti dall’Agenzia delle Entrate. I dati ci dicono anche che questi 2 Miliardi di fatture provengo:

  • ● Per il 55% da operazioni tra Imprese (B2B)
  • ● 44% da operazioni verso consumatori finali (B2C)
  • ● Mentre il rimanente 1% verso la PA (B2G)


I grossi fatturatori in Italia sono, in termini quantitativi, il mondo delle utility, seguiti dai servizi di informazione e comunicazione e dalle attività manifatturiere.

Ai dati forniti da AdE si vanno a sommare quelli provenienti dallo studio condotto dall’osservatorio digitale b2b del Politecnico di Milano, che mostra come più dei tre quarti delle fatture emesse (quindi oltre 1 miliardo e mezzo) sia caratterizzato da un importo compreso tra 1 e 400 euro, mente solamente l’1% per importi superiori ai 25 mila euro.

I dati rilevati sono incoraggianti, per le aspettative del legislatore riguardo alla diminuzione dell’evasione IVA, segnando un incremento dei versamenti iva pari al 3,6% rispetto ai dati rilevati nel 2018, equivalenti ad oltre 3,6 Miliardi di euro. Va sottolineato che 100 mila aziende non obbligate, perché in regime forfettario, hanno scelto volontariamente di inviare fatture in formato elettronico.

Un processo di Digitalizzazione fiscale iniziato nel giugno 2014 su un ristretto numero di enti pubblici e andato ad espandersi fino a raggiungere un totale di oltre 3.9 milioni di soggetti coinvolti a inizio 2019 con l’introduzione della e-fattura anche per gli operatori privati (B2B e B2C) segnando una vera e propria rivoluzione fiscale.

Interessante notare anche l’affermazione della Direttrice dell’Osservatorio Digitale b2b, sulle pagine del Corriere della Sera, che dichiara << Ora le industrie pensano a come affiancare altri tipi di documenti e servizi aggiuntivi. Da una nostra stima, risulta che se una sola fattura elettronica ha un beneficio che va da 5 a 9 euro, se si affiancano altri tipi di documenti (l’ordine, il documento di trasporto) il beneficio sale a 25-60 euro>>.

Questo risparmio è certamente legato alla dematerializzazione della fattura, ai minori costi di gestione e archiviazione (rispetto ad un documento cartaceo) ma soprattutto ai servizi aggiuntivi che permettono il “dialogo” (riconciliazione) tra processi, con un upgrade, anche qualitativo, dell’apporto lavorativo. Ogni azienda può già iniziare con un primo semplice passo, per esempio non stampando le fatture fornitori grazie al workflow approvativo delle fatture passive di Digithera, oppure scegliere un percorso più articolato. I nostri Esperti possono fornirti maggiori dettagli a riguardo.

Come vi abbiamo parlato spesso qui sul Blog, la digitalizzazione non va interpretata come un obbligo ma va vista come un’opportunità. Le possibilità offerte dalla dematerializzazione dei processi e la loro semplificazione all’interno del sistema fiscale sono innumerevoli e in costante ampliamento, prima su tutte la facilità di memorizzazione e consultazione disponibile in qualsiasi momento, come illustrato nel nostro articolo “Sicuro che la Carta sia la scelta giusta?” . Basti pensare alla bozza dei registri iva, prevista per luglio 2020, o alla semplificazione delle comunicazioni delle operazioni transfrontaliere, tramite emissione di e-fattura, senza la necessità di compilazione dell’Esterometro.

Senza dimenticare le semplificazioni e automazioni che saranno possibili grazie al nuovo tracciato XML previsto in via sperimentale a partire dal prossimo 1° ottobre 2020, grazie all’introduzione di nuovi <TipoDocumento>, <Natura> e <TipoRitenuta>.