Maria Pia GiovanniniSiamo giunti al primo giro di boa: la fatturazione elettronica verso le pubbliche amministrazioni è scattata 16 giorni fa e l'Italia si è definitivamente messa in moto per acquisire confidenza con questo nuovo strumento. Sia dal punto di vista della Pubblica Amministrazione, che dal punto di vista dei fornitori, l'impegno ad adeguarsi sembra essere in costante e rapida crescita, anche perché oltre all'ovvietà dell'esigenza, si inizia a percepire la consapevolezza dei vantaggi che porta la digitalizzazione dei documenti e in particolare, lo scambio delle fatture in formato elettronico.

 

L'intervista su corrierecomunicazioni.it a Maria Pia Giovannini, responsabile della fattura elettronica e dei pagamenti per AgID, indica come gli enti preposti seguiranno il nuovo processo, innescato a pieno regime il 31 marzo scorso, senza minimamente tralasciare miglioramenti e aggiustamenti in corso. Un "Work in progress. E non ci fermeremo mai" che esemplifica molto bene il concetto che la data dell'obbligo non ha portato la parola fine, ma bensì l'inizio e la prosecuzione di un viaggio che porterà una costante crescita di strumenti e capacità digitali sia all'interno degli enti pubblici, che tra i vari fornitori della Pubblica Amministrazione. "L'importante è che tutte le amministrazioni pubbliche siano in grado di ricevere fatture essendo iscritte al registro IPA - Subito dopo ci occuperemo di monitorare quelle che non hanno ancora integrato la fattura elettronica al proprio interno."

 

Verranno monitorati, dunque, tutti i comuni e altri enti pubblici su tutto il territorio italiano, e si analizzerà quali di essi non hanno ancora provveduto a integrare il sistema di elaborazione della fatturazione elettronica, poiché questo comporta un rallentamento del processo di gestione. Al contempo il Governo si è attivato a sensibilizzare i vari attori grazie alla collaborazione dei Digital Champion con convegni in tutta Italia, Forum PA con webinar, Anci e altri soggetti ancora.
E per quanto riguarda l'obbligo di conservazione sostitutiva, Giovannini sottolinea l'utilità del mezzo per far crescere le competenze digitali degli italiani e far imparare a conservare i documenti in modo appropriato, innovativo e risparmiando carta.

 

Per leggere l'intervista completa clicca qui.