Dal 2014 ad oggi la Fatturazione Elettronica ha fatto molta strada, revisione dopo revisione siamo riusciti ad avere un tracciato XML che, grazie anche alle nuove modifiche in arrivo a partire da quest'autunno, è in grado di generare un documento fiscale ricco di informazioni.

La fatturazione elettronica non è certamente perfetta, prima di poter essere in grado di soddisfare tutte le casistiche ed esigenze degli attuali utilizzatori potrebbe essere necessario attendere ancora qualche aggiornamento del tracciato, ma la strada verso cui si stanno muovendo MEF e AdE sembrerebbe essere quella corretta. L’evoluzione del tracciato nel corso degli aggiornamenti sta portando con sé sempre più novità e semplificazioni che rendono possibili gestioni digitali ed evolute dei documenti fiscali, ma soprattutto, hanno reso smart un processo che era tecnologicamente bloccato da decenni.

Oggi ci piacerebbe conoscere, secondo il tuo parere di Professionista e utilizzatore, quali potrebbero essere le novità, i miglioramenti o modifiche che ti piacerebbe trovare nella e-Fattura del futuro. Ovviamente anche noi abbiamo stilato una nostra personale lista, che parte da un punto del quale siamo certi concorderai con noi.

Snellimento della Burocrazia

Una burocrazia con meno moduli e richieste da presentare, è forse il desiderio più grande di ogni professionista e imprenditore, che ogni trimestre/semestre/anno si vede costretto a presentare documenti e informazioni che potrebbero essere semplicemente reperite ed estratte dai documenti inoltrati nel corso dell’anno fiscale.

La Fatturazione Elettronica ha già dimostrato di essere in grado di fare ciò, rendendo possibile un piccolo alleggerimento della pressione burocratica sugli imprenditori. Dichiarazione IVA Precompilata, Registri e liquidazione periodica IVA ed Esterometro sono solamente alcune delle procedure che hanno beneficiato della digitalizzazione dei documenti fiscali. Per quanto riguarda l’Esterometro, possiamo affermare che il merito è completamente riconducibile alla e-fatturazione, infatti tramite l’emissione di una fattura elettronica è possibile sopperire agli obblighi di comunicazione periodica delle transazioni commerciali transfrontaliere. (maggiori dettagli sulle modalità nel nostro approfondimento sull’Esterometro 2020)

Tramite un costante miglioramento e arricchimento dei campi presenti all’interno del tracciato XML, sarà quindi possibile automatizzare sempre più processi e dichiarazioni periodiche permettendo di semplificare non solamente la gestione ma anche la burocrazia. 

Fatturazione Elettronica anche per i Forfettari

La Fatturazione Elettronica è partita come imposizione da parte delle istituzioni verso le Partite IVA, forse anche per questo motivo nel primo periodo è stata percepita esclusivamente come obbligo e complicazione di un processo che ormai era diventato quasi meccanico da eseguire. Con il passare degli anni, la percezione è sensibilmente cambiata, grazie anche ai processi e automazioni che la digitalizzazione dei documenti fiscali ha portato con sé, primo su tutti la conservazione per 10 anni completamente automatizzata, che ha permesso di liberare gli schedari e salvare qualche albero.

Non tutte le partite IVA però sfruttano le potenzialità della gestione digitale delle fatture, come ad esempio quelle a regime Forfettario che ancora oggi sono escluse dall’”Obbligo” di fatturazione elettronica, anche se qualcosa sembrerebbe iniziarsi a muovere grazie alle agevolazioni per chi decide di aderire volontariamente al processo di digitalizzazione e alle ultime affermazione degli organi preposti.

Ricordiamo inoltre che oltre 100.000 Partite IVA a regime Forfettario hanno deciso di aderire volontariamente alla fatturazione elettronica, potendo anticipare la naturale evoluzione del processo e accedendo allo stesso tempo alle agevolazioni previste per legge oltre che a quelle derivate dalla gestione digitale del documento come Automazione dei processi, conservazione digitale, riduzione della burocrazia e tutti le altre semplificazione che la fattura elettronica comporta.

Ci piacerebbe vedere l’intraprendenza che ha spinto questi 100.000 professionisti espandersi all’intera categoria, a dimostrazione che non è necessario imporre un obbligo per avviare una rivoluzione.

Codice QR più diffuso

Che si tratti del codice QR fornito da Agenzia delle Entrate o generato dalla nostra App gratuita DigitheraQR, il QR rappresenta ancora un’immensa potenzialità inespressa. Il QR code permette, grazie alla semplice scansione, di fornire tutte le informazioni necessarie per l’emissione del documento commerciale, velocizzando sensibilmente il processo di compilazione e salvaguardando anche la privacy di chi sta richiedendo la fattura.

Noi stessi ci siamo trovati diverse volte in difficoltà a richiedere l’emissione di una fattura tramite QR, trovandoci difronte un imprenditore che, con aria quasi rassegnata, ha dovuto comunicarci “Mi dispiace, non siamo attrezzati per la lettura del QR” e di conseguenza ha dovuto procedere all’immissione manuale dei singoli campi fattura.

Il problema principale non è legato alla diffusione del QR code, ricordiamo infatti che stando ai dati riportati dal Direttore di Agenzia delle Entrate Ruffini sono state 4,2 milioni le richieste di QRCode di AdE, ma alla diffusione e incentivazione di adozione dei lettori in grado di leggere ed interpretare i Codice.

Una maggiore diffusione dello strumento permetterebbe quindi di velocizzare l’emissione della fattura nel commercio e servizi al dettaglio, salvaguardare la privacy del Cessionario/Committente e scongiurare possibili errori di inserimento dati all’interno del documento fiscale.

Più Codice Destinatario, Meno PEC

Se in un primo momento la differenza tra le due possibili gestioni dell’indirizzo telematico di ricezione poteva sembrare solamente questione di abitudine, oggi non lo è più.

Utilizzare il Codice Destinatario, registrandolo correttamente sul proprio cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate, significa avere accesso ad una serie di processi di automazione, in grado di modificare drasticamente le abitudini lavorative. Oltre a non correre il rischio di non ricevere le fatture fornitori, è possibile applicare una serie di processi automatizzati in grado di semplificare e ottimizzare il workflow aziendale, potendo ad esempio decidere di attivare dei meccanismi di conversione e invio per ricevere comodamente una copia della fattura in formato leggibile, appena questa viene consegnata da SDI.

Al contrario l’utilizzo di un indirizzo PEC, comporta l’esclusione della fattura da tutti quei processi di automazione che la digitalizzazione del documento ha reso accessibili, a partire dalla facilità di interpretazione del documento, fino alla conservazione a norma di legge della stessa, comportando un aumento del lavoro a basso valore strategico per la gestione delle fatture passive.

Una Raccolta di Speranze

Nostro malgrado questa articolo è solamente una piccola raccolta di speranze scritta in una giornata d’estate, anche se alcuni dei nostri “desideri” potrebbero avverarsi nel breve futuro, permettendoci di rendere più semplice e intuitiva la fruizione di uno strumento digitale in cui risiede un immenso potenziale.

Come Provider di servizi legati a questo mondo, cerchiamo costantemente soluzioni in grado di agevolare e semplificare la gestione dei documenti dei nostri clienti, a volte potranno apparire nel breve periodo come “complicazioni” alle abitudini di gestione, ma possiamo assicurarvi che da parte nostra si tratta semplicemente di un percorso di aggiornamento volto a rendere sempre più semplice e accessibile la gestione dei processi di fatturazione anche a quei professionisti che non “masticano” quotidianamente fatture.

Questo primo appuntamento con la rubirica estiva termina qui, siamo curiosi di conoscere le vostre speranze riguardo il futuro della fatturazione Elettronica e della gestione documentale digitalizzata, ti basterà condividere l’articolo sui social e taggare la nostra pagina aziendale per farci conoscere il tuo pensiero a riguardo.